30 Secondi – Sonia Zanotti
È Sonia adulta a racchiudere la sua storia in poco meno di cento pagine. È Sonia bambina ad essere travolta, a soli undici anni, dalla bomba che ha colpito la stazione di Bologna. Quel 2 agosto 1980 era nel posto sbagliato al momento sbagliato. Per aver perso il treno che avrebbe dovuto riportarla in Alto Adige, per quei 30 secondi, la sua vita è stata profondamente stravolta. È semplicemente Sonia, con la sua determinazione e il suo coraggio, a convivere da più di quarant’anni con le ferite indelebili di quel momento. È semplicemente Sonia, con la sua perseveranza, a cercare la verità e la giustizia, e a trovare le parole giuste per condividere la sua storia.
E così, semplicemente Sonia, dall’uscita del suo libro, nel febbraio 2022, gira l’Italia per presentarlo, per raccontare la sua storia e per trasmettere, soprattutto alle nuove generazioni, il sentimento di una memoria forte. Perché la vendetta di quella bambina che dopo tante fatiche è tornata “per restare con noi” – come recita la quarta di copertina – è proprio la memoria.
il viaggio di “30 secondi” parte proprio da Bolzano, in una sala gremita di persone. Sono amici, familiari e conoscenti, a ripercorrere con Sonia la sua storia, il suo percorso, ad abbracciarla ad ogni sua parola, mentre le trema la voce durante la presentazione. A partire dalla massiccia riabilitazione fisica, la biografia si snoda nel corso della mattinata e tocca tutto il pubblico. Ma se quasi tutte le ferite fisiche, con tanta fatica e incessante cura, si rimarginano, ci sono traumi così profondi con cui a volte è difficile convivere. Sono segni indelebili che non vanno nascosti e che meritano una delicata premura, che bisogna essere pronti ad accogliere e che Sonia riceve da tutte le persone che le stanno a fianco da tempo. Come Cinzia Venturoli, che l’accompagna da anni nel suo percorso di testimonianza nelle scuole, ai giovani e ai bambini, durante cui viene ribadita con fermezza l’opposizione a qualsiasi forma di violenza e terrorismo. E come l’Associazione fra i famigliari delle vittime della strage di Bologna del 2 agosto, dove ha trovato rifugio e sostegno e insieme a cui, da anni, continua nella sua ricerca di verità e giustizia.
Di Sonia bambina solare e appassionata di sci, resta la donna solare e appassionata di vita. La forza della sua testimonianza è dispiegata nella consapevolezza e lucidità dell’impegno civile, culturale e politico che la contraddistinguono nel quotidiano. Il dono della sua storia ci invita ad un ascolto attivo e collettivo, di sé e degli altri, per coltivare insieme un’empatia e il desiderio di agire verso la ricerca della verità e della giustizia e verso lo sviluppo, soprattutto per le giovani generazioni, di strumenti di analisi e giudizio e di comprensione.