La Moschea, a Merano, ha aperto nel 2010. Ad accoglierci, dopo averci fatto togliere le scarpe, c’è Mohammad Afzal, responsabile dell’Associazione Pace di Merano. La comunità islamica meranese è molto ampia e variegata, con fedeli che provengono dal Pakistan, Bangladesh, India, Marocco, Tunisia, Albania, Macedonia, Kosovo.

“I musulmani pregano cinque volte al giorno, e lo possono fare anche da casa. Il venerdì, l’Imam spiega cos’è l’Islam e come dovrebbe comportarsi un buon fedele.”

L’Associazione Pace nasce da un bisogno della comunità islamica: “Qui non c’è una scuola dove puoi imparare l’arabo, non c’è una scuola dove puoi imparare la cultura islamica. Non c’è un posto dove i nostri bambini possono imparare l’arabo o il Corano, quindi lo abbiamo creato. È un luogo per la preghiera ma anche per i nostri figli, per il nostro futuro.” Spesso i bambini nati qui imparano prima l’italiano e il tedesco, diventando bilingui, ma non conoscono la lingua del paese d’origine; a questo si pone rimedio con l’insegnamento della lingua araba, che diventa lingua franca, necessaria per leggere il Corano.

Delle curiosità sull’Islam, Mohammed ci racconta che il Corano dice che “tutte le religioni sono amiche e interessanti, e ognuno deve rispettare la propria e le altre religioni.” Rimaniamo affascinati dal valore della fede, che serve per curare i mali dell’anima, e dalla concezione del perdono, che può essere terrestre o rivolto ad Allah.

A malincuore usciamo dalla Moschea, e concludiamo il nostro incontro: un momento intenso, di conoscenza e condivisione, che ci ha stupiti.

“Abito a Merano da tanti anni e con me sono sempre stati tutti gentili. Io per primo, però, devo comportarmi bene ed essere gentile, perché quando io sono bravo, anche la società lo diventa. Tutte le persone dovrebbero pensarla così.

Mohammad

Progetto LoGlo