Diventare esperti: come funziona il Learning in Depth

Sai quanti tipi di mele esistono al mondo? Perché la neve è bianca? Da dove ha origine la polvere? 

Una nuova idea di apprendimento 

Quante cose impariamo a scuola? Tantissime: ma di tutte solo un po’. Le materie sono molte e sarebbe difficile per tutti –  insegnanti e studenti – conoscerle fino in fondo; ci vorrebbero ore, se non anni. È per questo motivo che, alla fine del nostro percorso scolastico, abbiamo tutti un’ampia conoscenza di base. Se accanto all’ampia conoscenza che la scuola ci offre potessimo diventare anche esperti di un argomento da approfondire nel corso del nostro percorso scolastico? Da questa idea nasce l’approccio Learning in Depth, o apprendimento in profondità. Ripensare il modo di fare didattica per avvicinare le persone – gli alunni e le alunne – ad un argomento da scoprire, indagare, approfondire dall’inizio alla fine del loro percorso scolastico. Ad accompagnare la crescita sono, così, la motivazione, la curiosità e l’emozione della scoperta e della ricerca, elementi essenziali per fare proprio un argomento. 

Cos’è il Learning in Depth: apprendere per scoprire 

A ciascun alunno e alunna della scuola elementare viene assegnato, in modo casuale, all’inizio del percorso scolastico, un argomento: le mele, le rose, la polvere, gli uccelli, gli scarafaggi, il bambù, eccetera. Ognuno dedica al proprio argomento un portfolio nel quale saranno raccolte tutte le scoperte fatte. Il percorso inizia e si aprono diverse strade da esplorare per sostenere la propria ricerca: opere d’arte, fotografie, misteri irrisolti, immagini, cenni storici, risvolti scientifici ed economici, aspetti legati alla chimica, alla fisica e all’ambito medico, proverbi da diverse culture del mondo, manifestazioni estreme in natura, ma anche poesie, canzoni, strumenti, miti e leggende, origini etimologiche delle parole, storie di persone che hanno dedicato la propria vita – nel mondo scientifico, culturale, filosofico e artistico – all’argomento, sono tutti mondi da cui prendere spunto. A partire da queste si sviluppa un percorso lungo e longitudinale, multidisciplinare e che cambia e cresce nel tempo, di anno in anno. Di anno in anno si rinnovano le domande, le prospettive, le piste di ricerca sull’argomento, che diventa sempre più approfondito e si intreccia con le esperienze scolastiche e personali. 

Meraviglia, pensiero critico, creatività 

A muovere la ricerca di alunni e alunne è la meraviglia: al centro ci sono la creatività e la libertà di costruire un legame con il proprio argomento, e quindi con la conoscenza, che sia personale ed emotivo. Se nella fase iniziale non ci sono limiti e ciò che più stupisce può diventare una pista di approfondimento della tematica, con il passare del tempo crescono sia il senso di responsabilità e lo spirito critico, sia la motivazione e l’immaginazione, che portano i giovani ad esplorare sempre più consapevolmente il loro argomento e a implementare il loro portfolio.

In una prima fase, quindi, si esplorano le diverse piste di ricerca – citate sopra –  a partire da elementi e informazioni poco conosciute, incredibili e meravigliose, che possano accendere in ciascuno una scintilla davvero personale per iniziare una ricerca in profondità legata all’argomento. 

Nella seconda fase si sceglie un aspetto su cui focalizzarsi: si elaborano quindi in modo più analitico domande di ricerca, che vengono risposte attraverso l’analisi delle fonti.

Nella terza fase, la ricerca si trasforma in creatività

L’apprendimento e le scoperte si fanno sempre più interdisciplinari e autonome: alunne e alunni, affiancati da un esperto – nella costruzione del percorso, delle domande di ricerca,  nell’individuazione delle possibili fonti e delle connessioni tra le varie informazioni – dedicano ogni settimana del tempo alla loro ricerca e al loro portfolio, che si arricchisce nel tempo. 

Learning in Depth nel progetto SiD: un altro approccio per le materie STEAM 

Le materie STEAM si prestano in modo particolare all’approccio LID, da un lato perché sono vaste: dalla biologia alla chimica, dalla fisica alla matematica, le scienze sono un mondo tutto da scoprire; dall’altro perché le innovazioni in ambito tecnologico e digitale permettono alle nuove generazioni di attingere a più fonti per le loro ricerche. Questo implica una maggiore attenzione nella selezione delle fonti e un affinamento del pensiero critico e della digital literacy: elementi fondamentali per muoversi consapevolmente in una realtà virtuale e concreta sempre più complessa e veloce. In questo senso SiD riserva, per la ricerca, la selezione critica e la valutazione delle fonti, un ruolo centrale all’utilizzo dell’intelligenza artificiale, per osservarne, in modo pratico, sia i limiti che le potenzialità. Accanto all’AI alunne e alunni esplorano molte altre fonti, da quelle analogiche (fumetti, articoli, libri, piccoli saggi, enciclopedie) a quelle digitali (piattaforme di infotainment, podcast, video divulgativi, film). 

I temi a disposizione per avviare un percorso LID sono all’incirca 250; per SiD, questi sono dimezzati selezionando quelli per cui è più facile sviluppare un approfondimento scientifico transdisciplinare. Tra gli argomenti assegnati alle alunne e agli alunni che partecipano al progetto SiD ci sono: l’aria, la respirazione nel mondo animale, il mondo delle piante (aromatiche, ornamentali, acquatiche, gli alberi, le spezie eccetera) i colori, il riso, la migrazione animale, i pesci, le balene, il cotone, i ragni, gli aeroplani, i motori, i veicoli aerospaziali e molto altro. 

Una rete per crescere 

Per offrire alle alunne e agli alunni stimoli sempre più ricchi e di valore per condurre le loro ricerche in profondità, è stata costruita, all’interno del progetto SiD, un’ampia rete attori che tra loro dialogano e si contaminano con idee, metodi, spunti e ambiti d’azione diversi. Insegnanti, educatori, scienziati e ricercatori esperti (ingegneri, chimici, scienziati tecnologici, esperti ambientali) collaborano e accompagnano gli studenti in questo percorso di crescita. Scuole, enti di ricerca e associazioni uniscono le risorse dell’educazione formale e non formale e della ricerca scientifica a favore delle alunne e degli alunni, alimentando un percorso innovativo per il territorio. 

Il Fondo per la Repubblica Digitale è una partnership tra pubblico e privato sociale (Governo e Associazione di Fondazioni e di Casse di risparmio – Acri), che si muove nell’ambito degli obiettivi di digitalizzazione previsti dal PNRR e dal PNC ed è alimentato da versamenti delle Fondazioni di origine bancaria, alle quali viene riconosciuto un credito di imposta. Il Fondo seleziona e sostiene progetti di formazione e inclusione digitale per diversi target della popolazione come NEET, donne, disoccupati e inattivi, lavoratori a rischio disoccupazione a causa dell’automazione, studenti e studentesse delle scuole secondarie di primo e secondo grado, operatori dell’economia sociale, persone detenute e in condizioni di vulnerabilità. L’obiettivo è valutare l’impatto dei progetti formativi sostenuti e replicare su scala più vasta quelli ritenuti più efficaci in modo tale da offrire le migliori pratiche al Governo affinché possa utilizzarle nella definizione di future politiche nazionali. Per maggiori informazioni fondorepubblicadigitale.it.

di Ana Andros


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