Srebrenica 2.0 – La marcia della morte
L’8 luglio, alla partenza della Marš Mira 2023, abbiamo avuto il piacere di presentare l’upgrade dell’app Srebrenica 2.0 che è stata implementata con un nuovo percorso di memoria digitale dedicato alla Marcia della morte del luglio 1995, il contesto in cui venne realizzata grossa parte del genocidio di Srebrenica.
Seguendo il percorso della Marš Mira – la Marcia della Pace – abbiamo raccontato le principali tappe del lavoro di ricostruzione storico-memorialistica svolto insieme al team del Memoriale di Srebrenica.
Nel tardo pomeriggio del 11 luglio ’95 le forze armate serbe entrarono a Srebrenica senza incontrare resistenza. Il generale serbo Ratko Mladić annunciò trionfalmente nel centro della città che era giunto il tempo di vendicarsi contro i “turchi”.
Le circa 45-50 mila persone che vivevano nell’enclave si divisero in due gruppi. 30/35 mila persone, principalmente donne, bambini ed anziani si diressero verso la base olandese dell’UNPROFOR in cerca di protezione, mentre una colonna tra le 12-15 mila persone, principalmente uomini, si radunarono a Sušnjari e Jaglići nella notte tra l’11 ed il 12 luglio ’95 con l’intenzione di dirigersi verso Tuzla per arrivare nei territori liberi controllati dall’esercito di Bosnia Erzegovina.
Il territorio completamente minato provocò un allungamento della colonna rendendone i movimenti molto lenti. Presto le forze armate serbo-bosniache scoprirono la direzione di marcia sottoponendo la colonna a bombardamenti di artiglieria, imboscate e dando via alla caccia all’uomo.
L’imboscata del 12 luglio alla collina di Kamenica fu l’evento cruciale che spezzò la colonna. Circa 1000 persone vennero uccise negli attacchi di artiglieria dalle forze armate serbo-bosniache. Migliaia di persone terrorizzate iniziarono a scappare in tutte le direzioni e si scatenò il caos. Questa imboscata fu determinante per rendere impossibile il trasferimento organizzato delle persone che scappavano da Srebrenica.
Solo il primo troncone della colonna riuscirà a organizzarsi in qualche modo e a riprendere la marcia verso i territori liberi. Dopo il passaggio della testa della colonna, l’esercito della Republika Srpska (VRS) chiuse le vie di comunicazione e diede il via alla caccia all’uomo.
Le imboscate vennero condotte durante tutto il percorso della marcia con attacchi e bombardamenti che smembrarono la colonna e inseguimenti, catture e uccisioni da parte delle forze armate serbo-bosniache (VRS). I primi sopravvissuti alla Marcia della morte raggiunsero i territori liberi nella zona di Nezuk il 16 luglio. Le operazioni di ricerca e cattura di fuggiaschi da Srebrenica da parte della VRS continuarono nei mesi successivi.
“Srebrenica 2.0” è un percorso di memoria digitale, scaricabile per dispositivi mobili su Play Store e App Store, che si sviluppa in nove luoghi della storia significativi per comprendere lo sviluppo degli eventi che hanno portato al genocidio del luglio 1995 e nasce da una serie di osservazioni e rilevazioni sul campo.
Il progetto è stato sviluppato da Yoomee in collaborazione con Srebrenica Memorial Center, Arci del Trentino, Arci Firenze, Teatro Zappa Theater, Associazione Buongiorno Bosnia, Dobardan Venecija e Centro Pace Cesena, con il sostegno del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale , Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e Provincia Autonoma di Bolzano