ILVO PEDROTTI


Se dovessimo portare indietro le lancette dell’orologio, lo vedremmo in sella alla sua inseparabile bicicletta. Nato a Bolzano nel 1947, per Ilvo il simbolo del periodo trascorso nelle Semirurali è la sua due ruote, con cui ha passato al setaccio il quartiere. Nella sua memoria c’è spazio anche per i compagni e i giochi che ne hanno colorato l’infanzia.


GIANNI TURCHETTI


Bolzanino, classe 1949. Custodisce con affetto i ricordi di una vita modesta, trascorsa con la famiglia in quel posto che rimane, nella sua memoria come in quella di molti altri, Shanghai. Per tante persone provenienti dalle più svariate parti d’Italia, il rione è stato un punto di incontro e condivisione, per lui ha ancora l’odore del pane appena sfornato, impastato con la gramolatrice. Ai giovani rivolge sincere parole d’incoraggiamento: “Vivete il vostro tempo”.


FRANCO MENEGON

Ha abitato in via Piacenza dall’età di cinque anni. Dai genitori, trasferiti nel rione dal Veneto nei primi anni Trenta, ha ereditato una salda educazione che si cura di tramandare alle nuove generazioni. Con gioia, quando racconta delle Semirurali, ripensa ai momenti passati in cortile a giocare con i coetanei e le avventurose corse in bicicletta.

 

 

 

 

 


GEOGRAFIA, STORIA E MEMORIA DELLE SEMIRURALI

GIORGIO BONAGURA


Nato a Merano nel 1946, si è trasferito a Shanghai tra il 1960 e il 1961. Tra i ricordi del passato, impregnati di cherosene, custodisce il trapano del padre, che porta la memoria di uno stile di vita modesto. Dei cambiamenti avvenuti da quando abitava in via Piacenza ciò che più lo colpisce è lo scorrere del tempo: da un tempo dilatato, che sembrava non passare mai, al rincorrersi frenetico dei giorni d’oggi.


LUISA FERRARI


Porta allegria e ricordi vivaci. Bolzanina, ha vissuto nelle case Lancia in Via Resia. Della sua abitazione ricorda le gelide notti a cui poneva rimedio una boule dell’acqua calda in metallo. Raccontando del quartiere, le affiorano alla memoria le serate passate insieme davanti alla televisione del bar a guardare il Festival di Sanremo e l’armonia che, nonostante la vita modesta, si sentiva.


MANUELA FIDENTI


Bolzanina, si è trasferita insieme alla famiglia dal centro città a via Resia quando era ancora molto piccola. Racconta delle compagne di scuola e dei temi d’italiano scritti in cortile, quando irrompeva la primavera. Della vita nel quartiere ricorda la solidarietà, un valore oggi sbiadito. Conserva ancora un elegante binocolo da teatro, appartenuto ai genitori appassionati di opera.


WALTER HORWARTER

Di famiglia altoatesina, ha vissuto in via Sassari dal 1960. Racconta dell’interessante incontro tra famiglie di madrelingua tedesca e famiglie di madrelingua italiana e di come, alla fine, la lingua comune tra i bambini fosse il gioco. Con i suoi coetanei girava in bicicletta e a volte combinava qualche marachella. Del quartiere gli rimane impresso il ricordo di Don Pierino Valer, Don  Luigi Bertoldi, le attività della parrocchia e le partite a calcio.


ETTORE TIRIBELLO


Nato a Bolzano da genitori di origine veneta, ha abitato in via Piacenza in pianta stabile dal 1977. Con la sua famiglia, è stato uno degli ultimi ad abbandonare la sua casetta delle Semirurali. Di quel periodo ricorda con Ha abitato in via Piacenza dall’età di cinque anni. Dai genitori, trasferiti nel rione dal Veneto nei primi anni Trenta, ha ereditato una salda educazione che si cura di tramandare alle nuove generazioni. Con gioia, quando racconta delle Semirurali, ripensa ai momenti passati in cortile a giocare con i coetanei e le avventurose corse in bicicletta. affetto la convivialità e la purezza delle piccole cose. A noi porta una tavoletta di legno di ciliegio, dopo l’ultima primavera nel quartiere.


MAURO MISCHIATI


Nato a Bolzano nel 1957, i suoi genitori si sono trasferiti in città dal Polesine insieme alle famiglie. Della sua vita nelle Semirurali custodisce con affetto il ricordo della mamma e della nonna, che curavano le rose del giardino. Tra gli ultimi, costretto ad abbandonare le casette, Mauro racconta con nostalgia di Shanghai che non c’è più e delle avventure vissute con gli amici del tempo.