“EISENBERGER – Kunst muss schön sein, sagt der Frosch zur Fliege“ – Rassegna Visioni

Caricamento Eventi

Torna la rassegna Visioni!

Questa edizione offre una serie di iniziative per approfondire ed esplorare, tramite diversi linguaggi artistici, questioni legate al cambiamento climatico e alla relazione dell’uomo con la natura. Crediamo fermamente che il linguaggio artistico sia un mezzo dinamico, anticonvenzionale e trasversale per trattare temi attuali, portando un punto di vista nuovo che stimoli alla presa di coscienza sul mondo che viviamo.

EISENBERGER – Kunst muss schön sein, sagt der Frosch zur Fliege“ (regia di Hercli Bundi)

L’arte è solo un’etichetta senza alcuna rilevanza, sostiene l’artista austriaco Christian Eisenberger. All’età di 40 anni, ha creato oltre 45.000 opere. Ne ha lasciate migliaia su strade e piazze. Con la sua produzione tentacolare, Christian Eisenberger sfugge al controllo di gallerie, fiere d’arte e musei. In un ambiente che lotta con tutti i mezzi per ottenere attenzione e riconoscimento, si ripropone la domanda: in cosa consiste veramente la libertà artistica? E abbiamo ancora bisogno degli artisti?

IL FILM

Dove inizia e dove finisce la libertà artistica? Con l’artista austriaco Christian Eisenberger, sperimentiamo cosa significa dover essere unici ogni giorno e soddisfare le aspettative. Vediamo come si crea l’arte, come si espande il concetto di arte al di là di ogni confine e cosa muove il mercato dell’arte.

A 40 anni, l’austriaco ha creato oltre 45.000 opere. Gallerie, fiere d’arte e musei espongono le sue opere e ne stabiliscono i prezzi. Per sfidare questo sistema, l’artista non rinuncia a distruggere le proprie opere. Prova grande piacere nell’osservare come l’arte si crei per caso e come la sua esuberante creatività sorprenda non solo il pubblico, ma anche se stesso.

Le figure di cartone di Eisenberger hanno goduto di un’attenzione precoce. Ne espose oltre 9.000 in strade e piazze, dove chiunque poteva collezionarle. Le sue installazioni di land art sono altrettanto affascinanti. Senza pubblico, Eisenberger crea fragili sculture e immagini con erbe, pigne, fumo o ghiaccio intorno alla fattoria dei genitori a Semriach.

Con l’artista austriaco Christian Eisenberger, sperimentiamo cosa significa dover essere unici ogni giorno e soddisfare le aspettative. Vediamo come si crea l’arte, come si espande il concetto di arte al di là di ogni confine e cosa muove il mercato dell’arte.

CHRISTIAN EISENBERGER – L’ARTISTA

Christian Eisenberger è nato nel 1978 a Semriach, in Stiria (Austria). Vive e lavora a Semriach e a Vienna.

Dopo un apprendistato come fabbro, nel 1999 Christian Eisenberger ha studiato pittura alla Ortweinschule di Graz. Dal 2000 ha frequentato brevemente il corso di arte transmediale di Brigitte Kowanz presso l’Università di Arti Applicate di Vienna. Le sue figure di cartone hanno attirato subito l’attenzione, tanto che ne ha distribuite oltre 9900 su strade e piazze di tutto il mondo. Christian Eisenberger utilizza ancora oggi cartone, nastro adesivo e materiale di scarto, ma si appropria anche di qualsiasi altro materiale: passa con disinvoltura da pittura, scultura, video, performance, street art e land art. Il suo modo di lavorare è caratterizzato da sfrenatezza, voglia di lavorare, velocità e casualità. Nonostante l’astrazione, la figura umana rimane un motivo ricorrente.

Nel 2002, Christian Eisenberger ha aperto la galleria d’arte “K2” in un’aiuola nel centro del villaggio di Semriach, uno spazio espositivo grande come una scatola di scarpe, dove ha esposto opere d’arte in miniatura di amici artisti.

Il mondo dell’arte viennese si accorse di Christian Eisenberger al più tardi quando, prima di importanti inaugurazioni, coprì le vetrine di gallerie affermate con manifesti auto-stampati. I fan avevano già iniziato a ripulire sistematicamente le figure di cartone di Eisenberger dalle strade, a collezionarle e a venderle.

A partire dal 2006, Christian Eisenberger ha iniziato a esporre personalmente nelle gallerie. I successi espositivi sono seguiti da mostre con i galleristi Viktor Bucher e Philipp Konzett. Dal 2013 Christian Eisenberger è rappresentato dalla Galerie Krinzinger di Vienna.

HERCLI BUNDI – IL REGISTA

Hercli Bundi è nato a Glarona nel 1964. Dal 1988 al 1992 ha studiato regia all’Ecole cantonale d’art di Losanna. Nel 2002 ha fondato la società di produzione Mira Film con Vadim Jendreyko. Dal 2007 al 2010 ha lavorato anche come direttore di produzione nel programma di Master of Arts in Film dell’Università delle Arti di Zurigo. Come regista, Hercli Bundi si concentra sull’interfaccia tra società e arte. Nei suoi film con Christian Eisenberger (“Eisenberger – Kunst muss schön sein, sagt der Frosch zur Fliege” 2018), Ai Weiwei (“The House in the Park”, 2010) o Not Vital (“Not Vital – half Man, half Animal”, 2000), trova un approccio personale e critico a protagonisti idiosincratici e apre nuove prospettive sul loro lavoro.

Come produttore e drammaturgo, è entusiasta dei film che mirano a rivolgersi a un pubblico ampio e amante della forma cinematografica.

 

*La proiezione sarà in tedesco con sottotitoli in inglese

Torna in cima