Anni di Piombo 2021 – da Bolzano a Bologna
Bologna, 3-5 settembre 2021
Dopo una formazione intensiva per inquadrare il periodo storico degli anni di piombo, il nostro percorso sui luoghi della storia e della memoria comincia alla stazione di Bologna la mattina del 4 settembre 2021. Una mattina come un’altra, come quella del 2 agosto 1980 prima che un ordigno ad altissimo potenziale esplodesse nella sala d’aspetto di seconda classe della stazione ferroviaria. Alle 10.25 di quella mattina crollarono la struttura sovrastante le sale d’aspetto e trenta metri di pensilina. L’esplosione investì anche due vetture di un treno in sosta al primo binario. Le conseguenze furono terrificanti: era una giornata prefestiva d’estate, la stazione era gremita di gente. Ottantacinque persone uccise; oltre duecento i feriti.
La storica Cinzia Venturoli, guida speciale del nostro trekking urbano, ci ha raccontato piccoli frammenti delle biografie delle vittime. I sopravvissuti e i testimoni della strage, commossi, ci hanno parlato di una comunità che si attivò spontaneamente e senza indugi in soccorso ai feriti. Nel pomeriggio abbiamo incontrato Paolo Lambertini, vicepresidente dell’Associazione tra i Familiari delle Vittime della Strage alla Stazione di Bologna del 2 agosto 1980, che ha ricostruito assieme a noi le vicende processuali legate alla strage, ripercorrendo i depistaggi che fin da subito hanno ostacolato le indagini.
Bolzano, 14 settembre 2021
Al Bar 2000 Pippo di Parco Petrarca a Bolzano abbiamo avuto la preziosa opportunità di conoscere Agide Melloni, autista dell’autobus 37, che il 2 agosto 1980 è stato parte attiva negli aiuti dopo l’esplosione della bomba.
Durante l’incontro, moderato dal giornalista Massimiliano Boschi, abbiamo potuto ascoltare sia la testimonianza di Agide si quella di Sonia Zanotti, vicepresidente dell’Associazione Arci Bolzano e dell’Associazione tra i Familiari delle Vittime della Strage alla Stazione di Bologna del 2 agosto 1980, che ha dato un importante supporto alla realizzazione del progetto Anni di Piombo.
Simbolo della reazione spontanea che la città di Bologna seppe dimostrare, l’autobus di linea 37 è il mezzo con cui, quella mattina del 2 agosto 1980, vennero trasportati prima i feriti in ospedale e poi le vittime verso gli obitori cittadini. I conducenti guidarono per ore, fino a notte fonda, sentendo quel compito come un dovere civico in un momento così tragico.
Agide ha raccontato con una pacata umiltà e una sensibilità straordinaria, cosa vide e soprattutto quale fu il suo impegno per alleviare la sofferenza delle tante persone ferite. Le sue parole ci restituiscono, lontane dalla retorica, la realtà dei fatti senza ricorrere all’ideologia di chi tenta di dare un’interpretazione della storia. «Nessuno dei noi presenti ha tirato fuori e fatto valere le proprie diversità e caratteristiche personali. Io avevo 31 anni nel 1980 e quelli che frequentavo in stazione per lavoro credevo di conoscerli bene ma fu solo in quelle ore dopo l’esplosione che capì come erano veramente. Nessuno di noi si sentiva differente all’altro. Mi ricordo che arrivò anche una signora anziana che mi donò un ciondolo che conteneva cotone e una bottiglietta di alcool e mi disse che quello era il suo contributo per lenire le ferite. Fu importante il suo messaggio che faceva capire che così si poteva aiutare le persone anche con un piccolo gesto di solidarietà e allo stesso tempo mi voleva dire: io ci sono e voglio che questa città riemerga anche grazie alle persone che fanno piccole cose. A Bologna il 2 agosto non ci sono stati eroi, ma persone nomali. Persone come noi e come voi».
Il progetto Anni di Piombo di Arciragazzi Bolzano sui media
Giornale Alto Adige 15 settembre 2021
Per saperne di più, leggi la scheda di progetto Anni di Piombo!