Sabato 20 aprile, a partire dalle ore 21.00, presso il Pippo.Food.Chill.Stage, vi invitiamo a
RESISTENZA. CRONACA POETICA
Una ‘lettura scenica’ di poesie della resistenza di
Franco Fortini, Giorgio Caproni, Pier Paolo Pasolini, Vladimir Majakovskij, Sergej Esenin, Chinua Achebe, interpretate da Pierpaolo Capovilla, alla ricerca della “grandezza del cuore umano”, in questo triste presente di guerra e sopraffazione.
PIERPAOLO CAPOVILLA
Classe 1968, è un musicista ed autore della scena rock indipendente italiana. Cantante e bassista di uno dei gruppi seminali degli anni ’90, gli One Dimensional Man, con questi suona una serie sterminata di concerti in Italia e in Europa, e pubblica 5 album destinati a lasciare il segno nella storia del rock italiano più radicale e intransigente.
Nel 2005 fonda il gruppo Il Teatro degli Orrori, con cui si cimenta nelle sonorità a lui consuete, questa volta però cantando in italiano. Suona il basso nei primi due album del quartetto denominato Buñuel, capitanato da Eugene Sterling Robinson.
Dal 2022, Pierpaolo Capovilla e i Cattivi Maestri è il nuovo gruppo rock dell’artista, e in questi mesi si avventura in Triste Solitario Y Final, con Nicola Manzan, e si esibisce cantando le ballate disperate di un’intera carriera artistica.
Il mai celato amore per la poesia lo spinge a cimentarsi in reading letterari dei suoi lirici più amati, da Majakovskij a Esenin, da Pier Paolo Pasolini a Giorgio Caproni e Franco Fortini, fino ai progetti meta-teatrali, “Interiezioni”, su testi di Antonin Artaud, e “Viaggio al Termine della Notte”, di Louis Ferdinand Céline. ”Eresia”, Auditorium Edizioni, è il resoconto filmico di uno di questi reading, tenutosi a Faenza in occasione del Meeting delle Etichette Indipendenti del 2010, nel quale interpreta alcuni fra i più noti poemi di Majakovskij.
Sempre per Auditorium la raccolta poetica “Finché Galera Non Ci Separi” di Emidio Paolucci, scrittore detenuto nel carcere di Pescara, della quale Pierpaolo ha curato l’audio-lettura drammaturgica, supportata dalle musiche di Paki Zennaro.
Nell’opera di Capovilla sono distinguibili la sua devozione per la tradizione del rock più massimalista di matrice americana, l’affezione per la poesia e la drammaturgia, la passione civile e l’attaccamento ai valori democratici, sempre ribaditi nei concerti e negli incontri pubblici.